COSA NON PERDERE A SAN DANIELE DEL CARSO IN SLOVENIA

Non lontano dal confine con l’Italia si trova San Daniele del Carso o Štanjel in sloveno.

Abitato sin dalla preistoria e arroccato su un colle che sovrasta la regione del Carso, è un borgo d’altri tempi.

Il suo centro storico, situato all’interno di mura difensive, presenta due peculiarità molto importanti:

  1. alcune abitazioni hanno conservato la struttura originaria in pietra tipica dell’edilizia carsica con una stalla e un deposito al pianterreno e l’abitazione al primo piano;
  2. la struttura del borgo si sviluppa intorno al castello secondo una pianta a terrazze con viuzze strette che sfociano in piazzette più ampie, spesso adornate con pozzi monumentali o fontane in pietra.

BREVE STORIA DI SAN DANIELE DEL CARSO

San Daniele del Carso Štanjelè uno degli insediamenti più antichi della zona.

Gli scavi archeologici effettuati nella seconda metà del secolo scorso hanno confermato che le origini di San Daniele risalgono alla preistoria.

Nel Medioevo divenne una postazione commerciale di grande importanza a causa della sua posizione strategica, da sempre incrocio delle vie Nord-Sud ed Est-Ovest.

Panoramica di San Daniele del Carso (Credits: stanjel.eu)

Durante le invasioni turche e le guerre veneziane furono erette delle mura difensive intorno al centro storico arroccato sulla collina. Ma fu solo con il completamento del castello ad opera dei conti Cobenzl  – tra il XVI e il XIX secolo – che il borgo assunse l’odierno aspetto.

Estremamente colpita dalla distruzioni che il Primo conflitto mondiale ha portato dietro di sé, San Daniele del Carso ritornò al suo massimo splendore grazie all’ingegnosità e alla caparbietà dell’urbanista Maks Fabiani.

Nato nel 1865 a Kobdilj, fu uno dei più illustri innovatori dell’architettura dell’Impero austro-ungarico tra il XIX e il XX secolo. Tutto ciò che venne ricostruito a San Daniele nel primo Dopoguerra era stato progettato da Fabiani. Grazie al progetto di riqualificazione del borgo, egli riuscì a portare una novità concettuale molto importante nell’architettura europea dell’epoca: trasformò la destinazione d’uso degli antichi edifici, conservandone la forma originaria in modo da preservare l’aspetto storico-culturale di un determinato luogo.

COSA VEDERE A SAN DANIELE DEL CARSO

  1. Sentiero Panoramico Circolare
  2. Villa e Giardino Ferrari
  3. Castello di San Daniele del Carso
  4. Chiesa di San Daniele
  5. Casa carsica o romanica
  6. Villa Fabiani

Perdersi tra i vicoli di San Daniele del Carso, godere del silenzio del borgo, essere accolti dai sorrisi degli anziani è solo una piccola parte delle sensazioni e delle esperienze che si possono vivere in questo piccolo grande angolo di Carso.

Il nostro itinerario, fatto in collaborazione con Non solo Turisti, è iniziato dall’ingresso occidentale del borgo dove si trova il Portale di Fabiani, oggi luogo di accesso al Sentiero Panoramico Circolare e al Giardino Ferrari.

1. SENTIERO PANORAMICO CIRCOLARE

Un sentiero immerso nel bosco, un angolo di quiete dove rifugiarsi con i propri pensieri oppure ascoltare i piacevoli suoni della natura.

Il sentiero si snoda ad una ventina di metri al sotto delle mura medievali nella parte settentrionale del borgo.

Uno dei belvedere lungo il Sentiero Panoramico Circolare

Iniziando il percorso, che ha una durata di circa 30 minuti, ci sono due scalinate. Una porta verso il basso alle antiche arnie, mentre l’altra conduce alle case e alle opere murarie di sostegno attraverso un viale alberato.

Proseguendo la nostra passeggiata sul sentiero principale, ci troviamo dinnanzi a due splendidi belvederi, che consentono una vista a 180 gradi sulle Alpi Giulie e sulle sottostanti Valli di Branica e del Vipacco.

2. VILLA E GIARDINO FERRARI

Villa Ferrari è accessibile attraverso un padiglione situato al di sotto della parte nordorientale delle antiche mura di San Daniele del Carso.

Il complesso è costituito da una serie di edifici, ristrutturati negli anni Venti dall’architetto Maks Fabiani a favore del nipote Enrico Ferrari e della sua famiglia.

Nel processo di ristrutturazione Fabiani mantenne l’aspetto originario degli edifici per non perdere la loro concezione storica e, nello stesso tempo, li modernizzò adattandoli alle esigenze dell’epoca.

Il sottostante Giardino Ferrari, invece, rappresenta un collegamento tra l’omonima Villa e l’ambiente naturale che circonda San Daniele del Carso.

Giardino Ferrari

Il Giardino comprende aree del tutto funzionali come i frutteti, la ghiacciaia, l’orto e l’impianto idraulico che ne permettevano un funzionamento autonomo.

Altro elemento innovativo che apportò Fabiani nel suo lavoro di riqualificazione è il sistema per l’approvvigionamento idrico. Così come per la villa, egli combinò i metodi tradizionali carsici di raccolta dell’acqua piovana da stagni e pozzi con l’utilizzo più innovativo di cisterne in calcestruzzo, dove venivano raccolte acque di qualità diverse. In questo modo Fabiani aveva assicurato acqua corrente alla villa e al giardino già negli anni Venti del XX secolo.

3. CASTELLO DI SAN DANIELE DEL CARSO

Dal passato un po’ burrascoso, il Castello di San Daniele appare come una residenza tardogotica, trasformata successivamente con l’aggiunta di elementi rinascimentali.

Castello di San Daniele del Carso

Nel corso dei secoli la sua proprietà passò di mano in mano a diverse famiglie, a iniziare dai Cobenzl di Prosecco fino all’esercito austriaco che durante la Prima Guerra mondiale lo impiegò come caserma militare.

Negli anni Trenta del XX secolo, Fabiani propose di utilizzare il Castello come municipio e centro civico. La sua proposta fu accolta dalle autorità italiane, che ne sovvenzionarono la ristrutturazione e il Castello così rinacque, divenendo sede del municipio, della scuola elementare del paese, della biblioteca comunale, della sala delle feste, del cinema e degli ambulatori sanitari. A questo bisogna aggiungere il meraviglioso spazio esterno adibito all’organizzazione di concerti e spettacoli teatrali.

Dal 1988 il palazzo inferiore del castello ospita una mostra permanente pittorica e grafica dell’artista di fama mondiale Lojze Spacal, nonché un’enoteca dei vini carsici e una mostra dedicata a Maks Fabiani.

4. CHIESA DI SAN DANIELE

Vicino al Castello si trova la Chiesa di San Daniele, patrono del borgo.

Chiesa di San Daniele (Credits: stanjel.eu)

Costruita nel XV secolo in stile gotico, è facilmente riconoscibile dalla curiosa forma del suo campanile, che rende il profilo del borgo inconfondibile. Alcuni sostengono che la cella campanaria ricordi la forma di un limone, altri invece il copricapo papale chiamato tiera. Ai visitatori la libera interpretazione.

5. CASA CARSICA O ROMANICA

La casa carsica o romanica in pietra testimonia la caparbietà e la creatività degli abitanti del Carso a modellare gli elementi naturali nell’ambito dell’edilizia popolare.

Casa carsica o romanica (Credits: stanjel.eu)

Uno degli edifici più antichi del borgo conservatosi sino ai giorni nostri presenta delle peculiarità: il tetto in ardesia è stato costruito in modo che le grondaie convoglino la preziosa acqua piovana fino al monumentale pozzo pubblico che si trova accanto alla casa.

Nei suoi locali interni – grazie a una raccolta etnologica – è possibile capire come vivevano gli abitanti del passato e conoscere gli oggetti e le attività agricolo-pastorali che ne garantivano la sopravvivenza.

6. VILLA FABIANI

Poco fuori dalle mura del borgo è possibile visitare la Tenuta di proprietà della famiglia Fabiani.

Il gelso secolare di Villa Fabiani

Quasi completamente ristrutturata, la tenuta è organizzata in modo feudale attorno all’abitazione principale. Dinnanzi a quest’ultima si erge poderoso un gelso secolareproclamato monumento naturale e considerato il più grande esemplare della sua specie presente in Slovenia.

Ricordiamo ancora il gusto fresco e delicato della limonata aromatizzata ai fiori di lavanda, servita dall’attuale proprietaria Katarina all’ombra del grande gelso al riparo dall’estenuante calura.

Andando avanti nella visita della villa scopriamo l’esistenza di una serra e un giardino d’inverno, inoltre percorrendo un elegante pergolato si arriva alla sorgente permanente di acqua. La parte superiore di questa sorgente con la grotta e lo stagno barocco è tuttora di proprietà privata, mentre la parte inferiore con l’abbeveratoio per il bestiame è di accesso pubblico.

Oggi il podere viene utilizzato come location per cerimonie e matrimoni da sogno. Per avere maggiori informazioni sull’organizzazione di eventi e servizi di prenotazione potete contattare la struttura al numero +386 41 784 674 oppure sulla mail fabiani@malgaj.com