CASTELLO DI RIHEMBERK, STORIE DI CAVALIERI

Sopra il paese di Branik veglia il castello di Rihemberk, uno dei castelli più pittoreschi del territorio sloveno e un monumento di importanza nazionale. Qui sono state rinvenute tracce di una fortificazione preistorica, mentre il castello fu costruito alla fine del XII secolo. L’imponente torre gotica che domina l’intera area, fu eretta nel XIII secolo. In seguito, il castello fu ampliato e circondato da una doppia cinta muraria con torri. La sua immagine finale gli fu data dalla famiglia Lantieri, che divenne il suo nuovo proprietario a metà del XVII secolo. Durante la seconda guerra mondiale il castello fu incendiato. Dopo un lungo periodo di abbandono ebbe inizio il suo restauro. 

La natura offriva ai nobili feudali scarse opportunità per costruire in cima alle pareti a monte dei castelli fortificati. Dovevano accettare soltanto elevazioni di quote più ridotte. Dopo che i castelli furono costruiti, ebbero il loro momento storico e poi servivano quali cave di pietra per tutti quelli che avevano nel vicinato bisogno di pietre da costruzione. Il posto dove fu costruito il Castello di Rihemberk a Branik ha una storia di insediamento notevole. Archeologi qui scoprirono tracce dell’Età del ferro e al piede del monte perfino ceramiche romane.

I cavalieri di Rihembek, i proprietari originari del castello, incominciarono ad apparire nei fonti scritti all’inizio del 1118, oggi però, non ci sono tracce di strutture così antiche. I Rihemberk erano probabilmente vassalli dei Conti di Gorizia, dato che quando la famiglia dei Rihemberk si estinse, questi detterò il castello in locazione a diverse famiglie nobili. Più tardi il castello fu dato prima in pegno e più tardi in proprietà alla famiglia dei Lanthieri i quali prima possedevano ampie tenute nella Valle del Vipava.

Con l’inizio della stagione invernale, il castello di Rihemberk sara’ chiuso. Riaprirà in primavera.
Una visita al castello è possibile per gruppi di visitatori precedentemente annunciati accompagnati da una guida.