Conosci l’ospedale Franja tramite le storie di persone che erano lì durante la guerra.
LAVORAVANO A FRANJA
In tutti i reparti dell’ospedale lavoravano più di 150 persone. Alcune vennero trasferite da altre unità militari, ma vi erano anche molti che furono portati all’ospedale malati o feriti, e dopo le cure iniziarono ad aiutare a loro volta il personale. Prima dell’inizio della guerra queste persone svolgevano professioni diverse. La maggior parte di loro erano operai, fattori o artigiani, ma c’erano anche studenti e impiegati. Le circostanze li portarono a diventare infermieri, costruttori, economi: mestieri utili in tempi di guerra.
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L’ospedale segreto
“Tutto ciò che successe nella stretta gola Pasice, costruzioni, demolizioni, lavori di recupero, non nacque da una sola mente e non fu realizzato da un solo paio di mani. Tutti vi presero parte.”
(Dott. Viktor Volčjak)
Tra gli ospedali partigiani nascosti, quello più conosciuto oggigiorno è l’ospedale partigiano Franja, costruito nella poco accessibile gola Pasice, vicino a Dolenji Novaki nella regione di Cerkno. Inizialmente, i feriti venivano curati in una fattoria a Podnjivič, ma in seguito questa pratica divenne troppo pericolosa e il fattore Janez Peternelj mostrò al dott. Viktor Volčjak il percorso che portava alla gola Pasice. Poco dopo vi costruirono la prima baracca infermieristica, che ricevette il primo ferito il 23 dicembre 1943. Cosi nacque l’ospedale, chiamato già durante la guerra Franja. Il suo nome deriva dalla dottoressa e amministratrice Franja Bojc, alla quale successe il dottor Volčjak. La costruzione delle baracche è andata avanti fino alla fine della guerra, quando si contavano 14 baracche, ognuna designata a uno scopo diverso. Il legname per la struttura delle prime baracche fu tagliato e lavorato proprio nella gola. In seguito venne donato dai fattori che vivevano nelle vicinanze. Il legname veniva tagliato in una segheria a Log, da dove era poi trasportato coi carri oppure portato in spalla nella gola. Alcune baracche furono costruite secondo con sistema di costruzione prefabbricata a Cerkno e poi assemblate nella gola. Inoltre, nella sezione centrale nella gola, dedicata ai feriti più gravi, vennero costruite dieci sezioni più piccole, sparse tra Cerkljanski vrh e Jelovica, tutte comunque facenti parte dell’amministrazione centrale:A, C, C1, Pokljuka 10, D1, D2, D3, Pokljuka, Š Stol I e Š Stol II.
Come negli altri ospedali partigiani, anche a Franja si prestava particolare attenzione a non essere scoperti dai nemici. Questa era una delle ragioni principali per le quali l’accesso principale all’ospedale venne instradato lungo il torrente Čerinščica, che passa per la gola. Nella parte finale del percorso, dove il torrente forma delle piccole cascate, vennero costruiti una serie di piccoli ponti provvisori in legno. Il primo ponte che porta fino alle scale scavate nella roccia funzionava come un ponte levatoio. Di solito i feriti venivano trasportati dalla vicina fattoria all’ospedale durante la notte e avevano tutti gli occhi bendati.